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Redding dopo la vittoria in Gara 1 spiega la svolta avvenuta in 24 ore

Saturday, 29 August 2020 16:26 GMT

Ieri il suo passo non sembrava ottimo: oggi però il britannico ad Aragon è partito terzo e ha potuto festeggiare.

Un’emozionante Gara 1 nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike al MotorLand Aragon si è chiusa con un tocco di familiarità: un successo ancora firmato Ducati. Scott Redding (ARUBA.IT Racing – Ducati) nella prima gara del Round Prosecco DOC di Aragon è partito terzo, ha superato Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) e ha vinto.

Il suo compagno di squadra Chaz Davies (ARUBA.IT Racing – Ducati) scatta dalla nona casella e conquista un ottimo secondo posto, arrivando a puntare Redding negli ultimi giri. Ieri le cose per il britannico non sembravano andare tutte per il verso giusto considerando che aveva chiuso la giornata con l’ottavo tempo combinato e che la sua era stata la terza Ducati in pista dietro a quelle di Davies e Michael Ruben Rinaldi (Team GOELEVEN).

In merito alla svolta avvenuta dal venerdì al sabato, Redding a fine gara ha detto: “Oggi il feeling non era ottimo ma nel pomeriggio ho iniziato ad avere delle belle sensazioni e sono riuscito a usare la moto come volevo. Per il resto del fine settimana invece ho faticato parecchio. Dai tempi sul giro si nota la mia difficoltà a essere veloce e fino a questo momento il weekend non mi aveva entusiasmato. Io e la squadra non ci siamo arresi, abbiamo lavorato insieme come un vero team e abbiamo preparato il pacchetto per la gara”.

“Per la prima volta ho messo a segno questi tempi sul giro in gara. Ero preoccupato per le gomme e per i piloti che avevo dietro. Non riuscivo a concentrarmi del tutto sul mio tempo sul giro. Mi sentivo bene, questa era la cosa più importante. Arrivando alla gara avevo la sensazione che qui dovevamo lottare per un podio. Quando al via ci siamo trovati dietro alle Kawasaki sentivo che avremmo potuto vincere e questo mi ha dato una grande carica. Jonny mi ha passato, io ho provato a mettere del margine ma non ci sono riuscito. Ero contento di averlo dietro, sapevo che il mio passo era buono nei rettilinei”.

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